
Imbocco lo stradone di terra battuta. Il sole è già alto e la sua luce indora i campi
Mi approssimo all'abitato di Morille. All'ingresso del paese una curiosa garitta con apertura per depositare le armi. Forse memoria di un passato piuttosto turbolento o di tradizione venatoria. Chissà...
Ammiro delle simpatiche finestre dipinte in modo irregolare. Un'idea originale, da copiare!
Un campo coltivato a...pannelli solari :-)
Abbandonato l'abitato di Morille, rieccomi in aperta campagna. Sole splendente, colori vividi, fa freddo però!

Mi inoltro in una zona di pascolo. Come quasi sempre, lungo il Camino, queste aree sono di proprietà privata ma aperte al passaggio. Bisogna però stare attenti a richiudere sempre i cancelli per impedire lo sconfinamento del bestiame da una proprietà all'altra
Ecco un cancello di confine fra le proprietà. A fianco, le rassicuranti frecce gialle del Camino di Santiago
Non ci sono umani, qui attorno, ma mi trovo comunque in buona compagnia!
All'orizzonte si inizia a intravedere l'imponente abitato di Salamanca
Azzurro, ocra e verde continuano a dominare il paesaggio, riempiendo gli occhi di meraviglia
In quest'area, ondulata di colline e fortemente plasmata dalla mano dell'uomo, si susseguono campi a perdita d'occhio. Il paesaggio è attraversato da un elettrodotto, che rompe l'armonioso susseguirsi di sfumature del terreno
Una suggestiva e sottile croce gialla, con tanto di conchiglia modellata con dei fili di ferro indica il giusto sentiero. Qualcuno vi ha legato una fascia rossa che ora sventola come una manica a vento indicando Salamanca, ormai prossima

Percorro il Puente Romano, il ponte romano di Salamanca, sotto il quale scorre il fiume Tormes.
Il ponte è stato riconosciuto a pieno titolo Monumento Nazionale.
Mi avvicino sempre più al cuore antico di Salamanca. Che emozione!

L'antica Università, risalente al 1280 e ispirata alla nostra Università di Bologna, anch'essa una delle più antiche d' Europa. La facciata, come anche quella di altri monumenti cittadini, è nello stile denominato "plateresco" (dalla parola "Plata", in spagnolo "argento") per via della presenza un tempo di decorazioni modellate in questo prezioso metallo. A fianco, a destra nella foto, si può notare una parte della facciata del Palazzo di epoca rinascimentale appartenuto al nobile Rodrigo Maldonado de Talavera, Cavaliere dell'ordine di Santiago. Il palazzo, la Casa de Las Conchas, delle conchiglie, conta sulle pareti esterne ben trecento conchiglie, simbolo di Santiago. A seconda dell'ora del giorno - e quindi della posizione del sole - disegnano sui muri suggestive ombre che rendono le facciate sempre diverse. Il fatto di trovare così tante volte replicato il simbolo per eccellenza del Camino doveva donare un'emozione immensa ai pellegrini di passaggio. Emozione che pervade anche me, di fronte a tanta armonia architettonica.
Entro attraverso un arco nella Plaza Mayor, classica piazza castigliana. Elegante e vivace, con le facciate tipiche che mi ricordano l'omonima di Madrid, e le file di tavolini in attesa di essere arricchite da piattini di tapas, e "canas" di birra:
Prendo alloggio per la notte all' Hotel Concejo, a cinquanta metri dalla piazza, dove mi faccio subito apporre il timbro nella credenziale. La camera che mi assegnano è ampia e confortevole.
Una doccia, bucato, spuntino, un riposino, poi...via! Alla scoperta di questo gioiello storico ed architettonico che è Salamanca. Dalla finestra della camera sbircio giù, in attesa di tuffarmi in un giretto turistico. Non avrò molto tempo da dedicarvi, il mio scopo è percorrere il Camino. Però varrebbe la pena di fermarsi un paio di giorni. Per chi volesse saperne di più sulla sua storia e i tesori che la città racchiude, consiglio questo video:
Salamanca
