Parto dal bar Sergio, dove ho appena fatto colazione.
Mi inoltro per la strada principale di Aljucén, l' avenida de Extremadura, sotto un cielo di madreperla rosa.
Appena fuori dal paese mi inoltro nel territorio del Parque Natural de Cornalvo, una riserva naturale con flora mediterranea, popolata dalle rare cicogne nere e dai nibbi azzurri.
I prati a lato della strada di terra battuta sono impreziositi da nuvole di fiori viola scuro
Ogni tanto, grossi cancelli delimitano i confini fra le proprietà terriere. L'accesso è libero ma i viandanti sono pregati di richiudere bene il varco per impedire alle greggi di sconfinare
La terra cambia e diventa, in questo tratto,rosso argilla
Grandi tabelloni raccontano in modo circostanziato la storia dei luoghi nei quali il pellegrino sta camminando e il proseguo dell'itinerario...

Cespugli fioriti allietano l'andare del pellegrino...

Un' impresa importante, come un Camino verso Santiago è fatta di tanti piccoli passi...
Come sempre, un incontro fa sentire meno soli...
Arrivato ad Alcuéscar, la fine della tappa odierna, mi registro presso la Casa de Acogida Cristiana, un convento nel quale già l'anno scorso avevo pernottato.
Quest'anno però non andrà così. Infatti dopo aver pranzato mi accorgo degli orari molto restrittivi della struttura:
Pertanto decido di cambiare alloggio e dopo aver lasciata libera la branda e il Convento, mi inerpico per le stradine del paese, incrociando sui miei passi anche l'inizio di un sentiero religioso locale, il Camino de Guadalupe.
E' ora di pranzo e mi concedo un piatto di "jamon Iberico"ben innaffiato con birra e limonata:
Rifocillato, torno in pista alla ricerca di una sistemazione per la notte. Con me si aggira per le strade assolate un altro pellegrino, anche lui ancora senza un posto dove dormire.
Domani è prevista una tappa più lunga ed impegnativa. Approfitto del sole ancora alto per scattare ancora qualche foto alla piazzetta del paese di Alcuèscar.