Un bivio rappresenta un problema quando non vi sono indicazioni. Le frecce gialle o la conchiglia qui non ci sono. Dove andrò?...
Per fortuna una pietra miliare romana mi rassicura. Ho preso la direzione giusta! Non c'è anima viva, la pianura è vasta e interrotta solo dalle macchie verdi dei cespugli
Ora il territorio si fa meno pianeggiante e la vegetazione si rinfoltisce. All' orizzonte, creste di colline infilzate da imponenti bianchissime pale eoliche
Lungo il cammino, altre pietre miliari romane. Alcune si riconoscono per la loro imponenza. Sono caratteristiche dell' epoca di Traiano: alte due metri e settanta, fatte di tre blocchi di pietra sovrapposti
Un gruppo di bovini osservano incuriositi il mio passaggio
Inizia la salita. Dovrò raggiungere il Pico de la Dueña (1169 s.l.)
Appare all'improvviso un esercito minaccioso di pale eoliche. Mi sento un novello Don Chisciotte, in combattimento con i mulini a vento!
Conto i mulini a vento, Cervantes insegna, è inutile combattere. Arrivato in cresta mi concedo perciò un po' di riposo. Non sono solo, con me altri pellegrini si godono il panorama e l'arietta fresca. Ce n'è anche uno di pietra, dipinto sulla roccia:
C'è persino un bebè, con il suo papà. Sono arrivati sin quassù in bicicletta!
Ed ora, la discesa!
Gli scatti seguenti non hanno bisogno di commento. Rappresentano tutta la meraviglia che il Camino riserva lungo i suoi percorsi. La fatica necessaria per compierlo ne è pienamente ricompensata!
Dopo tanta meraviglia di colori e paesaggi arrivo alla meta finale per oggi: San Pedro de Rozados
Inebriato dallo spettacolo naturale appena vissuto, ma anche stanco e soprattutto affamato, cerco come al solito una pensione o un Albergue. Mi fa buona impressione l' Hotel Rural VII Carreras, nel quale mi sistemo per la notte.
E' ora di "far carburante" e badare alle cose essenziali. Minestrone, brasato, calice di vino e...l'immancabile timbro sulla credenziale, naturalmente!
