La tappa di oggi inaugura il tratto chiamato "Camino Sanabrès" . Parto da Granja de Morurela alle 7:20 di un mattino sereno e frizzantino: la temperatura è di 11 gradi e il cielo è tutto sfumature pastello.
Il sole inizia pian piano a risvegliarsi. Proietta la mia ombra in tutta la sua lunghezza. E' "Il paese delle ombre lunghe", penso, ricordandomi del titolo di un celebre libro...
L'itinerario, sinora un'ampia strada di terra battuta rossiccia e in piano, si restringe e, passato un ponte, si inerpica ora per un tratto in decisa salita: è per me il tratto più bello dell'intero Camino. L'ho già percorso l'anno scorso e sono contento di ripassarci di nuovo. Lo spettacolo del panorama vale la fatica, però bisogna stare molto attenti perchè il sentiero è piuttosto esposto, a picco sul Rio Esla. Venite, percorretelo con me:
La prima sorpresa botanica di stamattina? Una piccola e deliziosa peonia selvatica.
Proseguo lungo il sentiero...
Il Rio Esla, sempre ben visibile alla mia sinistra, disegna curve blu sinuose e illuminate dal sole che impreziosiscono il paesaggio. A volte il suo bacino, ingrandito artificialmente, si allarga fino a parere un lago!
E di nuovo, come molte volte lungo questo Camino, grazie a una nuvola di papaveri sembra di essere entrati in un quadro di Monet !
...quasi quasi mi faccio un selfie con il Rio Esla :-)
A dimostrazione che il Camino è costellato di incontri divertenti, ecco il bizzarro passeggino-carretto ideato da un pellegrino australiano: pesa circa trenta chili e contiene tenda e masserizie varie. Il suo proprietario porta inoltre sulla schiena anche uno zaino...
Lungo il sentiero ecco comparire un cartello con l'indicazione di un "albergue", l'ostello riservato ai pellegrini in possesso della credenziale (la scheda che raccoglie i timbri apposti a fine-tappa). In queste strutture spesso non vi è una tariffa fissa, ognuno lascia la cifra che crede ("donativo"). Tàbara è la località a cui sono diretto.
Mi concedo un momento di sosta e mi compiaccio del mio piccolo zaino...altro che carrettino!
Poi riprendo il cammino, di nuovo su strada battuta di terra rossiccia
Davanti a me camminano spediti alcuni altri pellegrini,
tra i quali l' australiano con il suo carretto:
Ed ecco la seconda sorpresa botanica della giornata! Un contadino raccoglie due tipi di erbe profumate, e che pare si adoperino in cucina. Me le mostra e mi dice anche il nome...ma non chiedetemelo, non me lo ricordo più!
Forse...timo selvatico?
Il percorso si snoda ora lungo un'ampia distesa di campi e giungo a un paesino (un' "aldea", come si dice qui) chiamato Faramontanas Sono circa al diciassettesimo chilometro di marcia, ne mancano cinque a fine tappa. E' giusto ora di fare uno spuntino insieme ai miei compagni di strada
Un bel gruppo internazionale! Qui si parla italiano, francese, portoghese brasiliano, spagnolo e inglese:
Le cose genuine che ci vengono servite creano un'atmosfera ancor più affiatata e conviviale: pane fragrante e olio di oliva profumatissimo, formaggio squisito. Evviva la Spagna!

Si riprende il cammino per gli ultimi chilometri. Coraggio!
Un cuscino fiorito lilla spunta dal nulla fra la terra ocra della strada! Queste sorprese se vai in auto mica le avresti...
Ecco apparire all'orizzonte un campanile. E' sicuramente Tàbara, sono quasi arrivato!
Come sempre, cerco una sistemazione per la notte. E come sempre, se c'è, preferisco una camera singola e in hotel. Economica ma con possibilità di un po' di privacy, e soprattutto di silenzio. Non avete idea di come russino i pellegrini...compreso me, naturalmente :-)
Sono sempre più vicino alla Galizia, e a Santiago. Anche la tappa Granja de Morurela -Tàbara ce l'ho nel sacco! E naturalmente...sulla credenziale: