giovedì 24 maggio 2018

Lubìan - A Gudiña ( 25 Km)


Sono appena le 7:19 quando, dopo aver fatto colazione, lascio l'Hostal e Lubiàn. All'orizzonte, la cresta spoglia del vicino Alto de Canda, con un filare regolare di pale eoliche ad adornarla come una corona bianca. Dovrò scavalcare questo rilievo, oggi. Arrivare a quota 1261 metri.







Questa tappa l'ho già percorsa l'anno scorso, passando per un vallone ripido e faticoso dove passa l' Arroyo de la Tuiza, un corso d'acqua che quest'anno potrebbe aver allagato quel sentiero a causa delle abbondanti piogge dei giorni precedenti. L'informazione me l'ha data ieri il gestore dell'hostal di Lubiàn, insieme al suggerimento di un itinerario alternativo: passare per la carretera ZA-106, l'arteria stradale che porta all'Alto da Canda, confine naturale fra la Castiglia y Leòn e la Galizia.








Da queste parti, d'inverno pare nevichi molto!











Ore 9:36 del 24 maggio 2018, benvenuti in Galizia!


La mia ombra, ora che possiedo anche un ombrello, è davvero simile a quella di un pellegrino medioevale con il suo caratteristico bastone ricurvo :-)



Mi addentro per l'abitato di A Mezquita





Una suggestiva fontanella con Santiago. Ai lati, cespugli verdissimi di felce




Entro in Villavella. Fotografo la deliziosa e antica chiesetta


Il bar del villaggio fa proprio al caso mio. Ho bisogno di un po' di calorie. Ordino una tortilla!



 Mi piacciono i trattori d'epoca, e lungo il Camino qualche volta li incontro e non me li lascio scappare:










Cancelli per non far sconfinare il bestiame


Attraverso l'abitato di A Mezquita. Entrando, c'è una chiesa antica molto suggestiva




Proseguo il cammino attraversando l'abitato di Pereiro









Il percorso ora è un continuo saliscendi













Quasi a fine tappa l'itinerario prosegue per un tratto su strada asfaltata: la carretera N-525


Ecco a fondovalle la cittadina di A Gudiña






Eccomi finalmente in paese



Ho percorso 28 chilometri, oggi:


Prendo alloggio all'Hotel Relojero, dove mi faccio subito apporre il timbro nella credenziale:




Una scodella di minestrone (il buonissimo "caldo gallego")...



...e un piatto di patate fritte e lomo (carne di maiale), innaffiato con un calice di vino rosso. Il pellegrino anche quest'oggi può dirsi sfamato!