Lascio l' Albergue "La Estacion" di prima mattina con un cielo limpido e terso.
Nel bel mezzo dei campi di grano scorre all'improvviso un treno
Su una collina aguzza vedo avvicinarsi l'antica città di Magacela. Il suo nome ha probabilmente origine dall'arabo "Umm Gazala" , casa grande, casa sicura

Sfruttando lo zoom dello smartphone fotografo le rovine del castello, costruite sopra i resti di una fortezza risalente all'epoca romana
Mi incuriosisce il segnale stradale di pericolo attraversamento animali: chissà questa silhouette cosa indica? Forse... lepri ?
Oh! Il mio amico Platero! Anche se questo non è grigio-argento, per me da quando ho letto il delizioso poema di Juan Ramòn Jiménez, tutti gli asinelli sono Platero :-)
Vento in quota! Lo si capisce dalle coreografiche striature del cielo
Vedo all'orizzonte avvicinarsi una città: è Don Benito
Plaza de Toros di Don Benito. Ora siamo nella provincia di Badajoz, regione dell'Estremadura
Una distesa di lippie fiorite allieta il cammino ai viandanti
Vedo il Castillo de Medellin, si erge maestoso sopra la collina che sovrasta l'attuale cittadina, Medellin appunto, adagiata sul Rio Guadiana.
La guida dice che fu eretto nell'era mussulmana precisamente nel secolo XII, poi nel secolo successivo fu occupato dai cristiani al tempo di Fernando III. Successivamente fu distrutto per essere ricostruito nel secolo XV dal Conte di Medellin, Don Rodrigo Pontecarrero.
Dopo trentanove chilometri il necessario riposo nel confortevole hotel Rio, di fronte al ponte romano sul Rio Guadiana