lunedì 7 maggio 2018

Alcuéscar - Càceres ( 38 Km )


La piazzetta di Alcuéscar, ieri soleggiata, stamattina è fredda e silenziosa. Riparto per una nuova tappa. Il programma prevederebbe 25 chilometri, fino a Valdesalor. Ma le cose non andranno esattamente così...


Nel lasciare l'abitato passo nuovamente davanti alla Casa de Acogida Cristiana, illuminata dai primi raggi del sole


Una pecorella mi guarda, incuriosita




La via si fa presto terra battuta. Il terreno è solcato dalle tracce dei trattori



Mi avvicino all'abitato di Aldea del Cano: ne vedo i tetti e il ponte sul torrente Santiago, ponte di origine romana






In queste zone è frequente incontrare  pietre miliari romane








Per poter guadare i torrenti ci sono spesso blocchi di pietra:






Incrocio lungo il cammino il vecchio aerodromo  di "La Cervera", dell'Aeroclub di Càceres. Gli hangar sono ormai arrugginiti. Attraverso la pista di terra battuta in un silenzio irreale.








Ecco un altro ponte della "Calzada Romana", il Puente Viejo de la Mocha. Sotto, scorre (quando c'è acqua) il Rio Salor




Dopo un chilomentro raggiungo l'Albergue dove avevo già pernottato l'anno scorso, durante un precedente Camino. Purtroppo scopro che oggi è già al completo!



Decido così di proseguire verso Càceres, saranno altri 11 chilometri, più o meno. 





Arrivo a Càceres dopo aver percorso un lungo tratto di fianco alla strada N630. Sono circa le 17. Sono attratto dalla elegante facciata di un edificio che ospita al suo interno un piccolo hotel a due stelle, l'Alameda Palacete. La facciata presenta anche  un bel balcone di legno, un tipico "mirador". Decido di fermarmi per la notte qui.


Preso possesso della camera esco a fare un giretto. Mi imbatto subito in una statua raffigurante due monaci. Uno ha il cappuccio delle Confraternite e regge una grande croce.




Presto raggiungo il cuore di questa cittadina storica, dove si fondono armonicamente un'anima medioevale ed una rinascimentale. In centro alla piazza principale, il nome Càceres è declinato in forma di grosse lettere di metallo su cui ci si potrebbe persino sedere





Mi avvicino al cosiddetto "Arco de la Estrella", dedicato alla Vergine della Stella, e alla Torre de Bujaco





L'alberghetto è grazioso anche all'interno, e ben curato nei particolari





Prima di cena mi faccio apporre il timbro sulla credenziale: potrei anche rischiare di saltare cena, ma non certo di saltare il mio timbro quotidiano!