Sulle colonne del cancello di casa propria, c'è chi mette i nanetti e chi...un'aquila col torcicollo :-)
Si incontrano tanti spettatori, lungo il Camino! Ti guardano curiosi e forse fanno il tifo per te, come alle corse di ciclismo quando passano i corridori...
Dopo qualche chilometro l'itinerario procede su sterrato, attraversando i binari di una vecchia linea ferroviaria che pare dismessa.
La mia ombra mi tiene compagnia: da queste parti sembra proprio essere, oggi, l'unica compagna di viaggio.
A un certo punto, il sentiero è allagato!
Mi dedico anche alla botanica, fotografando fiorellini di campo davvero belli! Intanto proseguo il cammino, nuovamente su asfalto. A lato, osservo l'elegante ingresso di una tenuta (una "finca", più esattamente).
Finalmente incrocio il primo paese, da che sono partito stamattina. Si chiama El Vacar ed ha un bar-bottega davvero stupefacente. Tra manifesti della corrida e immagini di Santiago, spiccano un frigo pieno di formaggi e salumi, prosciutti appesi, lardo sotto sale, scansie con forme assortite di pane. Una sfilata di pentole, padelle e coperchi fa bella mostra appesa ad un filo lungo il bancone, pronte ad essere acquistate dalle massaie locali per preparare chissà quali leccornie. Al soffitto, oltre ad una enorme bottiglia di champagne gonfiabile, due ventilatori degni del film Casablanca aspettano senza fretta l'imminente calura estiva.
Il formaggio Dulcinea!!! Ispirato alll'umile popolana Aldonza poi ribattezzata Dulcinea del Toboso dalla fantasia strampalata di Don Chisciotte de la Mancha, bisognoso di una dama a cui dedicare le sue imprese cavalleresche.
In tutto questo tripudio salato decido però per un caffè con latte, accompagnato da una pastella al miele. La padrona del paradiso alimentare, tuttavia, non ha pace finché non ho assaggiato almeno l'olio biologico di sua produzione. Me lo serve con alcuni pezzetti di pane. Davvero ottimo!
E ora, ben rifocillati, si riparte!
Raggiungo uno dei pellegrini che come me stanno percorrendo questo Camino. Ognuno ha il suo ritmo, di solito ci ritroviamo la sera a fine tappa.
Forza e coraggio! Ancora due chilometri e mezzo e ci siamo.
L'itinerario ad un certo punto passa al di sotto di una "carretera"
Una fontana! Il cartello spiega che si tratta di acqua dalle benefiche proprietà curative, soprattutto per diabete e calcoli renali. Una fonte conosciuta da secoli.
Forza!!! Siamo allo sprint finale...
Ed eccomi arrivato a Villaharta!
Il copione è sempre lo stesso: cerco dove dormire, stavolta un albergo comodo e tranquillo. Poi il bucato, indispensabile dato che ho con me solo poco abbigliamento, e un riposino prima della cena.
Ah, dimenticavo! Il timbro sulla credenziale, attestante la tappa completata. E con questa, fanno dieci.