venerdì 20 aprile 2018

Moclìn - Alcalà la Real (22 Km)



Lascio Moclìn alle 8 e mezza di un altro mattino di sole. Stavolta l'indicazione del Camino c'è, e bella evidente conficcata nell'asfalto. Completa di tutti i simboli: la conchiglia, la freccia gialla, e la torre-simbolo del Camino Mozàrabe. 



La strada è in pendenza, senza per fortuna essere faticosa e non comporta troppo sforzo sui muscoli delle gambe,
malgrado lo zaino che, per leggero che sia, pesa comunque 8 chili di cui uno di acqua.




Il Camino è ben indicato. Come al solito, quando non servono ci sono frecce gialle ovunque!


Ora il Camino si snoda lungo la strada asfaltata. Una "carretera", come si dice qui in Spagna. 



I cartelli stradali indicano la meta turistica più importante a cui sono diretto: Còrdoba! La cittadina moresca adagiata sulle rive del Guadalquivir e impreziosita dalla Mezquita e da un centro storico patrimonio UNESCO dovrà aspettarmi ancora un po': secondo pianificazione dovrei arrivarci fra cinque giorni. Ma sono ormai sulla buona strada.


La carretera è piuttosto trafficata, bisogna essere molto prudenti. Per fortuna, presto l'itinerario pare farmela abbandonarla per un sentiero più tranquillo.  Lo indicano  un paio di frecce gialle dipinte frettolosamente sul guard rail.


Le indicazioni  a volte sono fuorvianti, come in questo caso: in compagnia di alcuni pellegrini austriaci cerchiamo di capire dove andare. Ci sono solo uliveti, e in questi casi diventa provvidenziale il GPS. Scolliniamo e riprendiamo quindi la carretera e il noioso e pericoloso incedere sull'asfalto.









Finalmente il vero itinerario su sterrato si fa ritrovare grazie alla freccia gialla, stavolta più utile. C'è anche un adesivo con la conchiglia di Santiago, appiccicato sul retro di un cartello stradale. Il paesaggio collinare è fortemente segnato dalle attività agricole.


Oltrepassato un torrente, cammino attraverso l'abitato di Cequia, un Comune ("aldea") dall'aspetto tranquillo e ordinato. Anzi, più che tranquillo: l'unico bar alle 11 e mezza di mattina è ancora chiuso. Quindi discendo a valle senza fare sosta.


II percorso oggi  è tutto un salire e scendere fra una collina e l'altra. Scandendo da Cequi plano su un paesino, Las Pilillas. Trovo un negozio di alimentari e ne approfitto: hanno formaggi  locali dall'aspetto invitante. Compro un pezzetto di pecorino e del prosciutto. Il pellegrino finalmente può fare il suo spuntino. Camminando, naturalmente! 



Dopo i saliscendi, un po' di pianura. Sto continuando il Camino verso Alcalà La Real. 



Il sentiero incontra nuovamente la carretera. Si tratta sempre della N432, la strada asfaltata principale. La freccia gialla dipinta su un sasso e quella vicina,  inchiodata al tronco di un albero non lasciano apparentemente adito a dubbi: devo riprendere a camminare sulla strada asfaltata. In realtà scoprirò dopo che sarebbe stato meglio attraversare la carretera e proseguire il sentiero sterrato. Ma l'indicazione era ambigua e l'ho mal interpretata, allungando così il mio cammino di qualche chilometro.

Percorro quindi camminando sulla carretera il tratto finale  della tappa di oggi: la cittadina di Alcalà la Real.
A lato della strada, osservo aziende agricole e cavalli al pascolo.



Ci siamo! Ecco Alcalà la Real! Mi accoglie con un "BIENVENIDOS" dipinto sulle piastrelle, come da tradizione artigiana andalusa e lusitana.




Anche la locandina della corrida, appesa a una rete metallica, mi ricorda che siamo nel profondo sud della Spagna.


L'orologio tecnologico che indosso non è tanto da pellegrino medioevale, ma tant'è. Ecco il riassunto della giornata di oggi, in termini di distanza percorsa, tempo impiegato e...calorie consumate:



E' il caso di cercare dove dormire stanotte, e poi doccia e riposino pomeridiano. Fa al caso mio un albergo economico e pulito, nel centro del paese.







Sistemo i bagagli, ovvero l'inseparabile zaino azzurro, e mi godo un po' di meritato riposo dopo una doccia rigenerante.




Ceno anche stasera con del "lomo", saporito e aromatico arrosto di maiale che qui sanno cucinare davvero bene, innaffiandolo con un buon rosso andaluso.



Una passeggiata per le vie di Alcalà la Real, giusto per vedere da lontano la sua fortezza risalente all'occupazione araba della Penisola Iberica. Non avrò tempo di visitarla, domani mi aspetta la quarta tappa del Camino. Però, almeno una foto alla magnifica torre ed ai bastioni, ve la regalo.