sabato 21 aprile 2018

Alcalà la Real - Alcaudete (25 Km)


Inizio la quarta tappa del Camino Mozàrabe lasciando alle spalle l'abitato di Alcalà la Real ed anche il bel tempo di ieri. Stamattina il cielo è grigio, speriamo che più tardi non piova. Oggi dovrò infatti percorrere ben 25 chilometri, la tappa più lunga, sinora. Destinazione, il paese di Alcaudete. La mia marcia verso Còrdoba quindi prosegue, come ricordano i cartelli stradali sulla strada asfaltata.






Il paesaggio, sarà anche la luce grigia, non pare un granché. Colline all'orizzonte, e ulivi piuttosto giovani. Un po' monotono.








Il terreno è segnato dai cingoli dei trattori. Anche i prati, disseminati di piantine di soia fiorite sono indizi di area prevalentemente agricola.

Il Camino in questa zona è ben segnalato. La via corrisponde anche ad un percorso cicloturistico o di escursionismo. Naturalmente freccia e conchiglia di color giallo non possono mancare. Un bell'effetto cromatico, insieme ai fiori della soia.



Incontro anche un'agave dalla forma tormentata, sembra un grosso polipo verde-grigio. Accanto, una roccia con dipinta la vivida freccia gialla che indica ai pellegrini la giusta direzione per Santiago.



La strada sterrata prosegue, sempre ben indicata. A lato, uliveti a perdita d'occhio.





Un cespuglio fiorito rallegra un po' il grigio della giornata. Le corolle rosa e arancioni spiccano come fossero fluorescenti.


Poi il sentiero si restringe e la vegetazione si fa più fitta. Appare all'improvviso un corso d'acqua ed è subito evidente che bisognerà attraversarlo. La freccia gialla dipinta su una roccia indica chiaramente l'interno del letto del torrente, per fortuna quasi totalmente in secca. Sembra uno scherzo, ma non lo è affatto. Il Camino passa propio di lì e non pare esserci alternativa meno scomoda.





Superato il torrente, riprendo la comoda via sterrata che si snoda fra colline punteggiate di ulivi. Ce ne sono molti appena messi a dimora.





Attraverso  l'abitato di Ventas del Carrizal con l'idea di fare una sosta per un panino...


...ma come  ieri, anche qui il bar alle 11 e mezza del mattino è chiuso. Niente "bocadillo" quindi.



 Me la cavo sempre, però. Stavolta, con le arance di una bancarella lungo la strada che attraversa il paese.


Esco dall'abitato di Ventas del Carrizal supero un tratto di strada dissestata e riprendo a camminare sullo sterrato, fra gli uliveti che caratterizzano questo paesaggio collinare.




Ogni tanto un fuoristrada mi sorpassa sollevando la polvere chiara di cui sono fatti questi terreni.


Poi il silenzio e la tranquillità riprendono e sento solo il rumore dei miei passi








 Arrivato alla fonte, intravedo già il paese.

Ed eccomi ad Alcaudete, la meta finale di questa quarta giornata di Camino Mozàrabe. 





 L'abitato è sovrastato da una rocca imponente. Incuriosito cerco su Google e apprendo che questa località è situata in una zona che fu strategica sia per i cristiani che per i musulmani. E che l'antico castello di Alcaudete ha sette torrioni con all'interno il Maschio, adibito a residenza dei signori della città nel XVI secolo, dopo aver ottenuto il titolo di Conti di Alcaudete.

La segnaletica stradale mi ricorda che domani la direzione sarà Baena, e che Cordoba è sempre più vicina!





Non visiterò il castello. Lo ammirerò da lontano.  Mi fermo invece a fotografare una graziosa fontanella costruita quasi certamente per dissetare i viandanti di passaggio.

 Stanotte farò sosta qui. So che ad Alcaudete c'è un "Albergue", così chiamano lungo il Camino gli ostelli per i pellegrini. Si trova alla fine dell'abitato. Lo trovo ma il portoncino di legno è chiuso.


 Telefono al numero indicato e il gestore mi conferma che stanno ristrutturando e quindi non possono ospitare.  Devo così  ritornare sui miei passi rifacendo in salita 2 chilometri e mezzo. Non certo volentieri, dopo aver appena percorso 22 chilometri di Camino...





Pernotterò quindi nell'albergo locale. 



Mi danno una stanzetta pulita e graziosa, caratterizzata però da un tremendo verde smeraldo alle pareti.



Naturalmente (ormai ci ho fatto l'abitudine a trovare bar e ristoranti chiusi) anche il ristorante annesso all'albergo è chiuso. 


Per fortuna un ristorante aperto lo trovo. E' ancora vuoto, qui la gente inizia a riempire i locali ed a cenare quando i pellegrini sono ormai andati a dormire :-)


Dopo cena, il percorso verso l'albergo mi permette di ammirare la rocca illuminata.

 E' ora di riposare, domattina mi attende una nuova lunga tappa: da Alcaudete a Baen.